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Che differenza c’è tra muffa ed efflorescenze saline?

Spesso capita di non riconoscere la differenza che esiste tra le efflorescenze saline e la muffa, soprattutto per chi non è esperto in questo ambito. Entrambi gli elementi in questione risultano essere simili tra loro, ma la differenza è piuttosto grande anche se non lo sembra. L’unico dato che hanno in comune è l’umidità, in quanto tendono a coesistere in determinati ambienti molto umidi, finendo col generare delle macchie, definite antiestetiche, presenti sui muri di casa. Ecco, pertanto, come riconoscere la differenza tra muffa ed efflorescenze saline.

Cosa sono le efflorescenze saline?

Le efflorescenze saline tendono a manifestarsi in tutti quegli edifici un po’ vecchi e vengono riconosciuti immediatamente grazie al suo aspetto che ricorda vagamente una barbetta o una polverina bianca. Infatti, la colorazione bianca è già un elemento che aiuta a distinguere le efflorescenze saline dalla muffa, oltre al fatto che quest’ultima dà origine a colonie di esseri viventi, mentre le efflorescenze saline provengono piuttosto dalla suddetta cristallizzazione da parte di materiale inorganico disciolto nell’umidità. Le muffe, a loro volta, sono degli ammassi scuri, neri, di funghi che possono far parte di famiglie diverse, in base sempre alle condizioni dell’ambiente circostante, e presentandosi in svariate forme. Pertanto, le efflorescenze saline non hanno nessun nesso con i microrganismi, bensì è un accumulo, anche se lento, di sali che derivano dall’umidità e che, col tempo, aumentano considerevolmente il loro volume risultando più che visibili (fastidiosi) all’occhio umano e all’estetica dell’abitazione. Sia le efflorescenze saline sia la muffa una cosa in comune ce l’hanno: quella di rovinare le murature domestiche, risultando nocivi per la salute dell’uomo.

La formazione di muffe o efflorescenze saline

Spesso le efflorescenze saline tendono a generarsi al piano terra o in ambienti interrati, soprattutto in quegli edifici datati che vengono realizzati con mattoni, malta o laterizio. Come già anticipato, così come per la muffa, la causa va data all’umidità. Nel terreno è risaputo esserci una determinata percentuale di acqua che può facilmente risalire le pareti mediante capillarità: dal basso l’umidità tendenzialmente risale verso l’alto, colmando così gli spazi vuoti presenti nei materiali di muratura, soprattutto nella case più vecchie. Quando l’acqua è risalita nei muri, in base a determinate attività fisiche, essa tende ad evaporare lasciando dietro di sè i cosiddetti sali disciolti, come nitrati e solfati. Questi, purtroppo, vanno a cristallizzarsi aumentando considerevolmente la loro brutta forma. Da questo momento in poi, anche ad occhio nudo sarà possibile constatare la loro comparsa, ossia dei cristalli bianchi somiglianti al sale. La muffa, invece, si fa viva nel momento in cui le condizioni ambientali hanno una certa umidità, rendendo definite le spore che produrranno milioni di ife in pochissimo tempo, espandendosi a macchia lungo tutte le pareti. Le muffe inizialmente si presentano come dei puntini neri negli angoli della case, successivamente diventano delle vere e proprie macchie spugnose di colore anche diverso, anche se tendenzialmente è il nero. Proprio per questo, l’importante è rivolgersi a dei professionisti del settore per eliminare il problema.

Dove appaiono muffa ed efflorescenze saline?

Altra differenza che si può cogliere tra questi due grossi problemi è il punto in cui nascono. Infatti, le efflorescenze saline appaiono nei punti più bassi dei muri, mentre la muffa si sviluppa su ogni tipo di superficie in cui ci sia umidità, scarsa illuminazione e poca ventilazione.

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