Trascorriamo circa l’80% del nostro tempo in ambienti chiusi tra casa, ufficio, scuola e palestra. Contrariamente a quanto si è soliti credere, l’aria nei luoghi interni può essere sino a cinque volte più inquinata rispetto all’esterno, contribuendo a creare problemi per la salute come lo sviluppo di allergie, infezioni e intossicazioni.
L’inquinamento degli ambienti interni è definito come “la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità” [Ministero dell’Ambiente 1991].
Molte di queste sostanze inquinanti vengono emesse negli ambienti chiusi dai materiali edili come isolanti, tinte murali e vernici. Altre sostanze inquinanti entrano dall’esterno o possono essere contenute nei prodotti per la pulizia della casa, prodotti per il giardinaggio, nicotina o nei complementi d’arredo. Tra le sostanze più inquinanti emergono i COV, composti organici volatili. Questi agenti inquinanti sono presenti in molte categorie di prodotti che evaporando inquinano l’ambiente. Tra i COV più pericolosi può essere annoverata la Formaldeide.
La qualità dell’aria può essere notevolmente migliorata attraverso la scelta di opportuni materiali e l’impiego di accorgimenti durante la fase di costruzione o ristrutturazione.
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